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Gaddìcchy
- racimolo, parte del grappolo d'uva.
E. corruzione del dim. it. grappolo, grappolicchio o graspolicchio.
Gaddnër (u/i)
- pollaio.
E. adatt. sp. gallinero < lat. gallinarius pollaio > it. dis. gallinario, per ll > dd.
Gammìtt (a. tèrm't)
- oleastri.
E. < it. gambetto oleastro (per b assimilata in m), così detto in quanto dell'oleastro viene piantato solo il gambo (tronco).
Gangël (u/i) (pr. ganghël)
- dente molare.
E. prob. < gr. caggalos cardine (il dente di sostegno su cui si regge tutta la dentatura) ovvero < lat. gingiva gengiva, dove i molari rimangono attaccati più a lungo e quindi denti più "gengivali". Finzione diacronica: gengivali → ghenghivali → ghenghivël → ganghiël → gangël. Nel meridione ganga guancia. Sgangët.
Gàng'l (s/p)
- arbuto, corbezzolo (frutto oggi poco considerato e poco resistente a livello di conservazione).
E. 'Ngangulër.
Garğùl (pr. gargiùl) (u/i)
- pesciolino utilizzato quasi solo per le fritture miste.
E. < garz per branchie accentuate.
Garz (s/p)
- branchia.
E. adatt. dell'it. garza mascella del cavallo o dis. gargia branchia: entrambi i termini si ricollegano a radice indoeuropea gerble scalfire, intaccare, intagliare (le branchie sono fatte a intagli), da cui il serbo-croato škrga branchia e il ted. Kerbe e Kieme branchie.
Garza d'or (s/p)
- cefalo dorato (pesce).
E. < garz.
Garzël (u/i) (a. mafòn, škaff)
- schiaffo, manrovescio.
E. voce costruita su Garz, ad indicare immaginificamente uno schiaffo o manrovescio che si abbatte prevalentemente subito sotto la mascella, nelle garze nelle branchie.
Gast'má
- bestemmiare.
E. corruzione it. dis. biastimare (per b > g); che si collega al lat. in hostem blasfemia dicere, per h in g come appare nelle lingue germaniche e slave: lat. hostis nemico, ted. gast e sloveno gost ospite.
Gast'mët: bestemmiato.
Gàvč (s/p)
- mormora (pesce).
E. prob. termine genovese gaviggia.
Gàv't
- vasca per abbeverare gli animali.
E. < tardo lat. cavitas-atis, da cavus incavato. gr. gabato vasca.
Gav'tá
- scansare, evitare.
E. incrocio lat. cavus + vitare, per cui lett. "evitare una buca" e fig. schivare; lat. caveo-ere evitare, stare attenti, fare attenzione. Cave canem! Attenti al cane!.
Gav'tët: scansato, evitato.
Gnakk (s/p)
- macchia.
E. < lat.(in)iaculari lanciare, scagliare dardi. L'immaginazione popolare coglie l'azione (il lancio) piuttosto che l'atto (la macchia prodotta). La macchia infatti si realizza di solito a seguito di lancio o spiaccico.
Gnakká: macchiare, schizzare, sporcare;
Gnakkët: macchiato, schizzato, sporcato.
Gnòtt
- inghiottire.
P. es: t'àgghy dìtt ke no le gnòtt: ti ho detto di non inghiottirlo.
Gn'ttùt: inghiottito. E. Gnutt.
Gnuppët
- rigonfio (riferito a ortaggio).
E. adatt. dell'it. (in)ghebbiato ingozzato, con metatesi ng > gn e significato traslato "gonfiato".
Gnutt (u/i) (a. bùff'l)
- sorso.
P. es: damm nu gnutt: dammi un sorso.
E. sost. ricavato dal verbo it. inghiottire (metatesi ng > gn) < lat. inglutire.
Goš
- oggi;
- nel pomeriggio.
E. < lat. hoc die questo giorno. Finzione diacronica: hoc die → goc die → goggie → goš (h latino diventa g in germanico e slavo, lat. hostis → ted. gast → sloveno gost).
Gradiët (s/p)
- scalinata.
E. corruzione dell'it. gradinata (lat. gradus scalino).
Grambët
- manciata, quanto si può afferrare e contenere in una mano.
E. metatesi dell'it. brancata (per c > g) che dà il senso di quanto è contenuto fra le dita di una mano.
Gramul'šá (pr. gramùl'schiá)
- consolidare, rincalzare (la terra sotto le piante).
E. < it. gramola arnese per rassodare la pasta. Lett. "gramoleggiare". Quindi il verbo dialettale per o > u, ğğ > š.
Granël (u/i)
- granaio.
E. < lat. granarius, sp. granero, fr. grenier. La l finale del dialetto, adattata irregolarmente dal lat., potrebbe spiegarsi con lat. grani locus, ovvero luogo dove si conservava il grano, da cui per abbreviazione granil(ocus) e quindi granël.
Granfòn
- àncora.
E. accr. < germ. krampa; ted. Krampe rampino, uncino > it. dis. granfa arpione.
Granfùn: al plurale.
Grast (s/p)
- vaso di terracotta per piante o fiori.
E. < it. dis. grasta, metatesi del gr. gastra stomaco e in senso fig. contenitore. Sgrastá.
Grattakës (s/p)
- grattugia.
E. adatt. it. raro grattacacio.
Gravànd
- persona grassa.
E. < lat. gravis pesante, caricato con un peso.
Gregn
- covone, bica.
E. < it. gregna < lat. gremium grembo (ciò che si può contenere con un braccio in grembo). sp. greña messi disposte sull'aia per la battitura.
Grën'din'y
- mais, granturco.
E. adatt. it. "grano d'India", dove India sta per America, da cui proviene la pianta.
Grest
- cresta, spiga di grano o altri cereali.
E. < it. resta + cresta, che sta in cima alla testa < lat. arista + crista da crinis (crine, capelli) a cui viene associato il lungo filamento della spiga.
Grëv (s/p)
- foiba, inghiottitoio caratteristico delle rocce calcaree;
- buca, fossa, tomba.
E. < germ. graban scavare, ted. grab buca, fossa, tomba. Skrauttá.
Grìk
- grecale (vento di Nord-Est).
Grit (u/i)
- pezzo di vetro.
E. < lat. glarea ghiaia e glaretrum greto di fiume, dai cui materiali silicei viene fabbricato il vetro. germ. griuts ghiaia.
Gr'ppòn
- raffreddore.
E. accr. ted. grippe raffreddore > it. dis. grippe.
Grugnël (s/p) (a. Grugnalètt)
- pesciolini simili alle alici ("sardèdd v'stùt"), molto buoni fritti.
E. < it. grugnaletto.
Gruss'tìdd
- cruschello.
E. < germ. grusche, crusca. La voce dialettale è adattata su it. grossetello leggermente più "grosso", più consistente rispetto al fior fiore della farina.
Gustiá
- godere, avere piacere.
P. es: m'l'àgghya gustiá: me lo devo godere.
E. corruzione it. gustare, sp. gustar piacere.
Gustiët: gustato, goduto.
ultimo aggiornamento: 04/2022
e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com
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