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Dizionario - P.


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- Abbreviazioni.

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P'
- con.
P. es: song šut p' Santìn: sono andato con Santino; suk pi sečč: sugo con le seppie; past p'la r'còtt: pasta con al ricotta; vulìv pu pumadòr: olive col pomodoro.
E. prob. < spagnolo-catalano amb per caduta di m, b > p.

Pi: con i/le;
P'la: con la;
Pu: con il, col .

Padd
- gioco di bambini: consiste nel preparare un cumulo di sassi (o noci) sul quale poi si tira con molta violenza un altro sasso (o noce), perché se ne disperdano il più possibile.
E. < gr. pallein (Il > dd) vibrare o balzare o più prob. corruzione lat. (im)pactus p.p. di impingere spingere contro.

Padùl (s/p)
- palude;
- località nel territorio viestano.
E. metatesi it. palude (scambio d con I).

Palangër (pr. palanghër)
- palangaro (cordicella con molti ami stesa in mare a una certa profondità).
E. adatt. della parola italiana palangaro. gr. polyankistron che ha molti ami (poli molti ankistron ami). it. dis. palangreso.

Palànk (s/p)
- asse di legno che si pone sotto l'imbarcazione per vararla in mare o tirarla a secco. E. < lat. volg. palanca trave < gr. phalanga;
- moneta (di rame in uso in alcune regioni italiane). E. < sp. blanca antica moneta spagnola; sp. no tener blanca non avere un soldo.
P. es: i tìn i palànk? Hai i soldi?

Palëš (s/p)
- sogliola.
E. < sp. palaya sogliola. serbo-croato platuša sogliola.

Paliá
- dare botte, bastonare.
E. < sp. apalear bastonare. gr. pallein vibrare.

Paliët: picchiato, bastonato;
Paliatòn: manica di botte, sonora bastonatura.

Palìš'n (a. 'nfal'šná)
- muffa.
E. sost. costruito sul verbo lat. pallesco-ere ingiallire (in effetti il primo colore della muffa è sul giallo tendente al verde). 'Nfal'šná.

Palòmm (s/p)
- colomba;
- organo genitale femminile usato nelle espressioni ingiuriose.
P. es: la palòmm d' mam't/sor't: l'organo genitale di tua madre/sorella (insulto).
E. < it. palomba colomba, che è una specificazione al femminile del termine uccello (vučìdd), riferito quest'ultimo all'organo maschile. Fess.

Palùmm (uIi)
- colombo.
E. < sp. palomo colombo < lat. palumbus.

Panër (u/i)
- cesto;
- sedere (natiche).
E. < lat. panarium cesta per il pane. It. paniera.

Pannìzz
- casupola di campagna, costruita con canne e frasche, per ricovero di contadino povero;
- modo ironico per definire una pettinatura (maschile) ridondante.
E < it. capannuccia per caduta della sillaba iniziale u in i, cc > zz.

Pantàšk (s/p) (a. skudašìn, stràcquël, suàtt)
- striscia di cuoio. Correggia meno resistente del sogatto perché tagliata dal sottopancia della pelle degli animali.
E. < lat. pantices pancia, adattato in dialetto pantašk sul modello it. ventre ventresca.

Papàgn
- sonnolenza.
E. appapagná.

Papètt'l (s/p)
- palpebra.
E. < verbo fr. papilloter sbattere involontariamente le ciglia.

Papìl (u/i)
- foglio di carta contenente un discorso molto lungo.
E. < sp. papel carta. lat. papyrum o papyrus. gr. papiros: pianta dell'Egitto dalle cui fibre si ricavavano anticamente rotoli di carta per scrivere.

Papòn
- orco. E. < pappone insaziabile come è appunto l'orco.
- ragnatela. E. accr. dell'it. pappo < lat. pappus < gr. pappos appendice piumosa di alcuni frutti e per trasl. ragnatela.
P. es: addá stëy u papòn: là c'è l'orco (si dice ai bambini per incutere loro timore).

Papùn: al plurale.

Pappakòl (s/p) (a. p'rnèll)
- susina allungata.
E. < it. pappa + cola nel senso che "cola" dall'albero ed invita ad essere "pappata". Sin. pernicona. P'rnèll.

Papr'šànn (pr. papr'sciànn)
- a zonzo.
P. es: l'àgghy vìst ší papr'šànn: l'ho visto andare in giro senza una meta.
E. < it. papero + ší andare. Ovvero lett. "papereggiando" (ğ > š).

Paprùss (u/i)
- peperone.
E. < ted. paprika. serbo-croato paprika. sp. pimiento. L'etimo della voce dialettale appare collegarsi ad una contrazione di papr(ika) + rosso, per il prevalente colore rosso dei peperoni.

Parët
- esposizione solenne o preparativo (addobbo) per celebrare una grande occasione ed in particolare la festa della Madonna o dei santi;
- esposizione del corredo portato in dote dagli sposi: prima in casa dei genitori della sposa e a distanza di una settimana in casa dei genitori dello sposo.
E. < it. parato, addobbo.

Parìnd
- parenti;
- vene varicose, gambe gonfie.
P. es: t'né i parìnd: hai le vene varicose.
E. < it. (ap)parente ciò che appare o che si manifesta, come appunto "appaiono" le vene varicose. Altra ipotesi etimologica < it. parente. Nel Gargano e nel Meridione in genere il rapporto di parentela è sentito molto più stretto che altrove e similmente le vene varicose, i parìnd, sono strettamente avvinte alle gambe.

Parlamìnt (u/i)
- discorso, ragionamento.
P. es: č' s'm fatt nu parlamìnt: abbiamo discusso lungamente.
E. < verbo it. parlamentare.

Parlìst (s/p)
- chi parla sempre/sa parlare.

Pastròzz (s/p)
- sporca, sozza.
E. corruzione di una voce veneta "pastrocio" (da avvicinare a pasticcio), per raddoppio di č e relativo adatt. in zz.

Pastrùzz (s/p): al maschile.

Paškarìdd (u/i) (a. rapìdd)
- sassolino di fiume o di mare.
E. < trasl. serbo-croato pesak sabbia (peskovit, peskan sabbioso). I piccoli sassi si trovano nella sabbia dei fiumi o del mare.

Patën (s/p)
- patata.
E. Conserva la n finale per incrocio fra patata + nuova (o novella) ovvero patata + (sub)-tana sotterranea (che cresce sottoterra).

P'cùzz (s/p) (a. bakòng, baš, chyàtt, vaš, zangètt)
- basso e grasso, rincagnato.
E. < adatt sp. pequeño (pron. pechegno).

P'd'čìn (u/i)
- peduncolo.
E. < it. piede < lat. pes-edis. lett. "piedicino". P'd'kòn.

P'd'kòn
- base del tronco dell'albero.
E. accr. it. piede < lat. pes-edis piede.

P'd'kùn: al plurale.

Pelz (s/p)
- albicocca.
E. prob. dal germanico Belz, ted. Pelz = vello o pelliccia a pelo corto.

Pènt (s/p)
- pittato, colorato;
- sporco, cattivo.
P. es: àn'ma pènt: anima sporca; diàv'la pènt: donna cattivissima; rrobb pènt: panni colorati.
E. < lat. pinctus pittato, colorato.

Penzìn
- benzina.

Për (s/p)
- pari;
- paio.
E. < it. dis. paro < lat. par. Spër.

Peš tartòr (u/i)
- cefalo (pesce).
E. < prob. adatt. di tartaro (colore giallastro sui denti avvolti dal tartaro) + oro, per i simil riflessi del cefalo a pelo d’acqua.

Pët
- piede.

Pit: al plurale.

Pètt'l (s/p)
- pezzo di stoffa che copriva il fondo dei pantaloni dei ragazzini, lasciati scuciti di dietro affinché potessero fare agevolmente i propri bisogni. E. < lat. volg. pectula + pendula. Il pezzo di stoffa pende di dietro ed imita scherzosamente il pettorale (bavaglino);
- frittella che si prepare nelle feste natalizie. E. < lat. volg. pendulae, in quanto le frittelle, fatte con pasta molto molle, "pendono" vistosamente dalle mani quando sono poste in frittura. Ovvero < lat. petulans-antis petulante, per il chiacchiericcio insistente, il pettegolare dei commensali intorno alla tavola imbandita di pètt'l. gr. petalòn foglia, lamina.

P'gnët (s/p)
- pentola alta in terracotta (simile a un boccale di pari materia) a due manici, che si addossava a un angolo del camino acceso per cuocere i legumi (fave, ceci ecc.). Oggi disusata e difficilmente reperibile sul marcato.
E < it. pignatta.

Pik
- poco.

Pik-pik: proprio poco.

Pīl (s/p) (a. gàv't)
- vasca per abbeverare gli animali.
E. < it. pila mortaio, tinozza del lavandaio. sp. pila fonte battesimale. Accr. p'lòn pozzanghera. sin. gàv't.

Pinğ
- coppo, tegola.
E. < verbo lat. pingo-ere disegnare, colorare. Le tegole appaiono "pictae" colorate.

Ping (s/p) (pr. pingh)
- adunco, aquilino.
P. es: t'né u nës a ping: hai il naso aquilino.
E. trasl. dell'it. pinca specie di cetriolo. P'ngòn.

Pin'l (u/i)
- pillola.
E. corruzione della corrispondente parola italiana; < lat. medievale pilula = pallottolina.

Piòmb (a. fàgghy)
- diritto nel gergo dei muratori che usano un pezzo di piombo appeso a spago per verificare se il muro viene diritto, perpendicolare a 90° rispetto al suolo.
- essere privo. A piòmb perpendicolarmente. Piòmb è usato nel gergo del giocatore di carte ad indicare la non "risposta" al seme giocato, per mancanza di carte di quel seme nella mano. La voce dialettale indicando pesantezza (come il piombo chyùmm a cui si richiama), pare voler esprimere il "grave" impedimento di chi non è in grado di rispondere al gioco.
P. es: stëk piòmb a kopp: non ho carte di coppe (carte napoletane).

Pird (u/i)
- peto, scorreggia (rumorosa).
E. metatesi del lat. pedere far peti, attinente al gr. pyr fuoco. L'aria del peto è infatti infiammabile (talvolta i ragazzini per gioco applicano un fiammifero acceso sulla uscita del peto per provocare una debole fiammata).

Pitt
- petto, torace.

'mbitt: in petto.

P'këy (s/p)
- pica, gazza;
- petulante, insistente.
P. es: si na p'këy: sei petulante.
E. < it. pica, lat. scientifico pica pica. L'uccello in questione emette un verso querulo e monotono.

P'kkapùnt
- gioco di carte che utilizza le stesse regole del "tressette", ma al contrario: vince chi tra i giocatori riesce a fare meno punti. lett. "pochi punti".

P'kùzz (s/p) (a. karùs, m'lòn, skazzam'lòn, skazzètt, skuppët, tatam'lòn)
- testa rasata oblunga verso l'occipite.
E. < sp. pesquezo collottola.

P'làšm
- peluria, pelame.
E. < it. pelo, lett. "pelagine" > come "lanugine" da lana.

P’lènt
- polenta (preparata piuttosto fluida);
- cibo troppo cotto (ridotto in poltiglia).

P'lòn
- pozzanghera.
E < it. dis. pila = vasca; < lat. pila recipiente fisso contenente acqua, tipo l’acquasantiera nelle chiese.

P'lùn: al plurale.

P'ngòn (a. babb, karòff'l, m'gnarìl, 'nghyòn, 'nzalanùt, p'sasèl, stòt'k, tapunër)
- membro virile;
- sciocco, stupido.
E. < it. pincone sciocco, stupido, accr. di pinta specie di cetriolo con significato traslato. *Ping.

P'ngùn: al plurale.

P'ntòn
- fianco di collina o montagna.
P. es: va 'nfàčč a kudd p'ntòn a fa i spàrr'č: vai su quel fianco della montagna a raccogliere gli asparagi.
E. < lat. pendix-icis pendice, pendio.

P'ntùn: al plurale.

P'ntùr
- pleurite.
P. es: tën la p'ntùr: ha la pleurite.
E. < it. scientifico raro puntura < lat. volg. punctura pleurite .

Porš
- porgere.
E < it. porgere per g in š e caduta della desinenza.

Purš: porgi;
Purš'm: porgimi.

'Ppuntamènt
- puntare/segnare e controllare sull'elenco il corredo ricevuto in dote per il matrimonio.
E. < adatt. it.

Pr'čës
- striscia di terra arata di protezione; prima della bruciatura delle stoppie, la terra è zappata o arata attorno ai campi per impedire il propagamento del fuoco. In dialetto lucano porca terra fra solchi (gallo-italico).
E. < lat. praecisum, participio di praecidere togliere in cima, togliere. lat. praecisio-onis recisione, parte tagliata.

Prën (s/p)
- gravida, incinta.
E. < it. pregno gravido < lat. praegnās-ārtis pregna, gravida, incinta.

Prešš
- fretta.
E. < it. raro prescia < lat. volg. pressia. fr. presse, sp. prisa, priesa fretta.

Prèv't
- prete.
E. < it. dis. previte < lat. presbyter < gr. presbyteros prete.

Prìv't: al plurale.

Prīs (s/p)
- imbambolato e apatico come un salame.
P. es: stëy kòm nu prīs: se ne sta lì imbambolato e apatico come un salame.
E. prob. < sp. preso prigioniero, di cui il dialetto coglie l'atteggiamento abulico peculiare.

P'rdùt
- perso.

Pr'kyàzz (s/p)
- portulaca (erba infestante che si mangia in insalata, magari con i pomodori, ricca di omega 3). Erba di cui sono ghiotti i porci.
E < lat. porcius, porcus porco. La voce viestana compare, infatti, in un po’ tutti i dialetti dell’Italia Centro-meridionale con suono simile: porcacchia o purchiacc, purcidana, purciaca, purchiazzë, con chiaro riferimento al latino porcus, porcius (porco).

P'rnèll (s/p) (a. pappakòl)
- susina blu.
E. < dim. it. prugna. lett. "prugnella". Pappakòl.

Pr'nònn (a: papanònn, papagnòr, tatanònn)
- bisnonno.
E. < lett. It. prima del nonno.

Pr'nùnn: bisnonni
Pr'nùun'm: mio bisnonno;
Pr'nùn't: tuo bisnonno;
Pr'nòn'm: mia bisnonna;
Pr'nòn't: tua bisnonna.

P'rnòss (s/p)
- specie di susina.
E. incrocio di prugna + noce (lat. nux).

Prosciuttèll
- prosciuttella (insaccato ibrido: mortadella e prosciutto cotto).

P'rròn
- prugna;
- bernoccolo (per traslato della prugna).
E. corruzione dell'it. pernicona (lat. prunicius) susina.

P'rrùn: al plurale.

P'rtòs (s/p)
- asola.
P: es: ëy fatt i p'rtòs e la cammìs? Hai fatto le asole alla camicia?
E. < lat. pertusus p.p. di lat. volg. pertusiare > it. pertugiare bucare, forare.

P'rtùs (u/i): foro.

Pr'sët (s/p)
- quantità di merda appena cacata. Derivazione da disusato priso, vaso fecale o pitale.
E < serbo-croato pisoar = orinale, pitale per metatesi di r dopo p. Mons'gnòr, P'šatùr, Ruàgn).

Pr'šá (pr. pr'sciá)
- godere.
E. adatt. dell'it. pregiarsi per caduta della e, ğ > š e perdita della desinenza finale. lat. volg. pretiare > sp. preciarse rallegrarsi.

Pr'škòn
- spazzola dura;
- sasso.
E. Brušká.

Pr'škùn: al plurale.

Prusiën (s/p)
- persiana.
E. < adatti it. persiana.

P'sá
- pesare;
- pestare.
E. < lat. volg. pinsitare e medievale pisare pigiare < lat. pisere pestare, battere, colpire. sp. pisar calpestare.

P'sët: pesato; pestato.

P'sasèl (s/p) (a. babb, karòff'l, m'gnarìl, 'nghyòn, 'nzalanùt, p'ngòn, stòt'k, tapunër)
- mortaio;
- stupido, scimunito.
E. Parola composta da p'sá pestare + sël sale. Il senso fig. si ricollega all'estrema facilità dell'operazione onde trattasi, che può essere eseguita anche dalle persone più stupide.

P'satùr
- battitura dei cereali soprattutto per mezzo di animali.
E. P'sá.

P'skrëy
- dopo domani.
E. Krëy.

P'skrìdd
- domani l'altro.
E. Krëy.

P's'lòtt (u/i)
- dado da gioco;
- pesi più piccoli delle vecchie bilance a due piatti.
E. < adatt. it lotto come parte di un tutto.

P'šatùr (a. mons'gnòr, ruàgn)
- vaso da notte, pitale.

P'š'lìcchy (s/p) (a. čečèll)
- pistolino dei bambini.

P'taròl
- tipo di rete che si usa per la pesca a riva.
E. < it. pedariola o pedaruola < lat. pes-edis piede + rotare-rotulare fare ruotare, avvolgere.

P'tàzz (s/p)
- pezzo, parte.
E. < sp. pedazo pezzo. Sp'tazzá.

P'tìšn (s/p)
- macchia cutanea del viso.
E. < it. impettiggine < lat. impetigo dermatosi, eruzione della cute.

P'tr'sìn
- prezzemolo.
E. < it. ant. persemolo, patresemolo e protesemolo. gr. petroselion (sedano delle pietre). ted. petersinn.

P'tt'nèss (s/p)
- pettine.
E. < lat. pecten-inis. La voce dialettale è costruita sul genitivo del termine latino ed è di genere femminile contrariamente alla voce maschile latina e italiana.

Pudd'ká
- strappare le olive dalla pianta e farle cadere sui sacchi (ràk'n) sparsi per terra.
E. corruzione della voce it. piluccare.

Pudd'kët: olive strappate dalla pianta e fatte cadere sui sacchi.

Pul'mnër (u/i)
- licantropo, lupo mannaro (esce ad ogni luna piena "Kuntadèč'm").
E. < pul metatesi di lup(o) e m'nër mannaro (lat. hominarius, da homo).

Puniòn (a. č'kkòn, kapòt'k)
- intestardirsi;
- essere cocciuto.
P. es: ce miss d' puniòn: si è intestardito; ëy tust d' puniòn: è testardo, cocciuto.
E. a differenza di č'kkòn e kapòt'k, che caratterizzano la persona, puniòn si riferisce all'atteggiamento, al modo di comportarsi.

Pupp
- culo prono.
P. es: kul a pupp: (col) sedere in posizione prona.
E. < it. poppa il "di dietro" della nave. Appuppá.

Pup'tá
- fiatare.
P. es: s'/č' ne šut senza pup'tá p'nìnt: se ne è andato senza profferire parola.
E. incrocio it. bubbolare brontolare + borbottare.

Pup'tët: fiatato.

Purèdd (s/p)
- pera.

Pur'ddùzz: perina, tipo di pera piccola.

Purtgàl (u/i)
- arancia. Le prime arance in Europa pare siano state prodotte in Portogallo nel XIV secolo, dopo aver importato le piante dalla Cina.

Pustìr (u/i)
- postino.
E. < it. postiere postiglione, che guidava i cavalli della posta sulle diligenze.

Pust'yá
- appostarsi, fare la posta (spiare).
E. adatt. del verbo it. post(egg)iare nel senso dis. di fare la posta. Ovvero incrocio di posto + spiare.

Pust'yët: essere spiato.

Putëk (s/p)
- negozio di generi alimentari.
E. < it. raro poteca < gr. apotêke magazzino > ted. apotheke farmacia, sp. botiga merceria e bodega cantina, stiva. It. bottega.

Puzz'lènt
- puzzolente;
- cattivo, sgradevole.

Puzz'lìnt: al plurale.

Puzz'tá
- appuntire. E. < adatt. verbale da pizzo = punta. Appuzz'tá.

Puzz'tët: appuntito.

Puzz'tìdd (u/i) (a. frakanìdd)
- peperoncino.
E. < lett. "pizzutello" metatesizzato in puzzitello" (ll > dd) "piccola punta (rossa)" come infatti appaiono i peperoncini. Appuzz'tá.

P'zzarèdd (s/p)
- biscotti fatti in casa che una volta si portavano a cuocere dal fornaio.
E. diminutivo di pizza, pizzarelle ll > dd.

ultimo aggiornamento: 04/2022

e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com

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