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Dizionario - Š.


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Consulta anche le pagine:
- Caratteristiche fono-morfo-sintattiche del dialetto viestano;
- Abbreviazioni.

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Šàb'k (s/p) (pr. sciàb'k)
- rete a strascico.
E. < ar. šabaka (in siciliano sciabbica). It. sciabica rete a strascico.

Šacquarèdd (s/p) (pr. sciacquarèdd)
- spendacciona.
E. forma contratta dell'it. scialacquatrice. lett. "sciacquerella" (scialacquerella), con ll > dd.

Šalàng (u/i) (pr. scialàngh)
- scivolone.
P. es: àgghy p'gghyët nu šalàng: sono scivolato.
E. lett. < giù + lungo (ğ > š).

Šalèng (s/p) (pr. scialèngh)
- scilinguato (chi ha difficoltà a pronunciare soprattutto le sibilanti s, z).
E. < lat. elinguis (ex lingua) senza lingua, muto; privo di eloquenza. it. scilinguare, molto raro scialenguare.

Šalí (u/i) (pr. scialí)
- fondale sabbioso basso che si forma in prossimità della battigia a seguito del moto ondoso del mare.
E. Šël.

Šal'pës (pr. scial'pës; a. skakàghy)
- balbuziente.
E. incrocio lat. saliva (gr. sialon) + albus bianco: riferito al balbuziente, dalla cui bocca esce saliva bianca nello sforzo di articolare le parole. Ovvero adatt. dell'incrocio dei termini gr. sialon + blaisos storto e quindi lett. "saliva storta".

Šammèrg (s/p) (pr. sciammèrgh)
- donna di facili costumi, donna che si comporta con "leggerezza".
E. corruzione dell'it. dis. ciammengola donna vile.

Šampagnòn (s/p) (pr. sciampagnòn; a. fruššá)
- scialacquone.
E. prob. < fr. champagne, quindi uno che va "a champagne", che spende a iosa.

Šapènd
- cosa inesistente.
P. es: ke va truànn, la šapènd attakkët au fil? Cosa vuoi, una cosa inesistente attaccata al filo? Si fa u bràv t'akkàtt la šapènd attakkët au fil: se fai il bravo ti compro una cosa inesistente attaccata al filo.

Šarabbá (s/p) (pr. sciarabbá)
- biroccio, carro.
E. < fr. char à bancs. ar. sharaba-an.

Šarròn (pr. sciarròn)
- grande giarà (ğarr), grosso recipiente di terracotta per liquidi ed aridi (da 50 a 100 litri).
E. acc. it. giara. sp. jarra, fr. jarre < ar. ğarrah brocca. Ğarr.

Šarrùn: al plurale.

Šašìtt'l (pr. sciascìtt'l)
- ciabatte molto vecchie.
E. < voce onom.: Ší e ší andare e andare (dal movimento dei piedi strascicati per terra) + atta "soprannome dato a chi cammina strisciando per terra le piante dei piedi".

Šavòrt (pr. sciavòrt)
- capra in calore.
E. < it. sciavero maschio della capra. Sciaverare variante di sceverare, separare: dopo essere montata, la capra viene separata dalle altre.

Šël (u/i) (pr. scël)
- spiaggia.
E. < serbo-croato žalo spiaggia. ar. ash-shalu costa bassa. Šalí.

Šèr'mt (pr. scèr'mt)
- piccolo fascio di spighe.
E. metatesi di cimature (cime recise di piante) per č > š. lat. merges fascio di spighe. Gregn.

Šës (pr. scës)
- cispa.
E. aferesi dell'it. discesa nel senso di umore che scende dalla testa agli occhi. it. dis. scesa.

Ší (pr. scí)
- andare.
E. < it. arc. gire (ğ > š e caduta di parte della desinenza -re) < lat. ire andare.

Šut: andato.

Šidd (pr. scidd)
- ali.
E. < lat. axilla per (ll > dd, caduta della vocale iniziale e terminale e x > š). lat. medievale ascella ala d'uccello. sp. aixella, axella, ala.

Šidd'yá (pr. scidd'yá)
- scuotersi dallo stato di inerzia (come la gallina che quando si desta inizia a muoversi puntando le zampe e dispiegando le ali).
P. es: t' vùy šidd'yá! Ti vuoi muovere! Si dice di chi se ne sta inerte.
E. verbo costruito sul sost. Šidd ala.

Šidd'yët: scosso dallo stato di inerzia.

Šigghyá (pr. scigghyá)
- mettere confusione, lasciare in disordine.
P. es: no šigghyá u tratùr: non mettere in disordine il cassetto; vëy kamm'nànn tutt šigghyët: va in giro con i vestiti in disordine.
E. < it. sciogliere, disciogliere nel senso di disfare, disordinare.

Šigghyët: disordinato.

Šign (s/p) (pr. scign)
- scimmia.
E. < it. ant. scigna. fr. singe. lat. simia (da simus naso schiacciato).

Širn (u/i) (pr. scirn)
- genero.
E. metatesi della corr. parola italiana, per ğ > š.

Širn'm (u/i): mio genero;
Širn't (u/i: tuo genero.

Šittatìdd (u/i) (pr. scittatìdd)
- trovatello.
E. lett. "gettatello" (ğ > š, Il > dd): chi è stato "gettato" da piccolo.

Šittatùr (u/i) (pr. scittatùr)
- discarica per rifiuti liquidi e solidi.
E. lett. "gettatoio" (ğ > š, io > r), da it. gettare.

Škaff (u/i) (a. garzël, mafòn)
- schiaffo.

Škaffá: schiaffare. E. < costruito sulla corrispondente voce it;
Skupp'lìcchy (u/i): schiaffetto;
Skupplòn: schiaffone. E. accr. di scoppola (coppola + s privativa); far cadere la coppola con uno schiaffo;
Skupplùn: schiaffoni.

Škamá
- lamentarsi ad alta voce o piangendo.
E < lat. exclamare piangere.

Škamët: lamento ad alta voce o pianto.

Škant
- spavento.
P. es: àgghy p'gghyët nu škant: mi sono spaventato.
E. prob. corruzione dello sp. espantar spaventarsi.

Škantá (a. škandá): spaventarsi.
Škantët (a. škandët): spaventato.

Škapp (s/p)
- scheggia di legno.
E. < it. dis. scappia o chiappa < radice onom. sclapp-. germ. klaphout rottame di pietra o di legno; scheggia. sin. Škard.

Škappòn
- tortiglione (tipo di pasta). Il termine dialettale pare colga immaginificamente la somiglianza tra la škapp e la forma della pasta detta appunto tortiglione.
E. accr. di Škapp.

Škappùn: al plurale; fave che hanno acquistato una certa consistenza e durezza, se sono grandi vengono chiamate škappùn, adatte per diventare "fëv aggrappët", cioè salate, bollite con cipolla sponsale e condite con olio e aceto.

Škard (s/p)
- scheggia.
E. < it. dis. scardola. germ. skarda. ted. scharte scheggia, tacca. sin. Škapp.

Škett (s/p) (a. asprulìdd, babb)
- ingenuo;
- distratto.
E. adatt. it. schietto; germ. slaíhts; ted. schlicht ingenuo, schietto.

Škif
- spicchio (u/i). E. < gr. skizoi, spacco, divido. gr. skafe chiatta. ted. kipfel + s intensiva, cornetto, lunetta (a forma di mezzaluna) o anche Schiff nave, barca (germ. schif e skip battello, che ha appunto la forma di uno spicchio).
- schifo. E. < adatt. della corr. voce italiana.

Škitt
- solo, soltanto.
P. es: mannàgghy a Škitt: maledizione a Škitt (personaggio legato alla pirateria saracena).
E. < ted. schlicht puro, semplice.

Šknidd
- infermo per dolore di schiena.
E. < it. ant. schenella.

Škrokk (u/i)
- strumento di legno usato per castrare gli animali o decorticare i rami.
E. < it. crocco (fr. croc; ted. krok) uncino + š onom.

Škùff'y (s/p)
- cuffia;
- copricapo per neonati;
- donna.
P. es: (proverbio antico) vël chyú na koppl ke čint škùff'y: vale più un uomo che cento donne insieme.
E. < lat. tardo cofea e gr. (s)kypheios, simile a un vaso (la cuffia è imitazione immaginifica del vaso capovolto). Il significato di donna è collegabile al berretto tipico della donna (la cuffia) in contrapposizione a quello portato dall'uomo (la koppl).

Škufìy (s/p)
- schifezza, che fa schifo.
E. sost. ricavato dall'it. schifare.

Škuppá
- cadere.
E. verbo costruito sul lat. scop(u)lus, gr. skopelos scoglio, pietra, sasso. Quindi incespicare in un sasso e cadere.

Škuppët: caduto.
Škòpp e 'ndròn: cade e fa rumore.

Škuppètt (s/p)
- fucile, pistola.
E. < it dis. schioppetta, così denominate le prime armi da fuoco leggere a pietra focaia, per estensione da scoppio.

Š'nìš (s/p) (a. čer'n)
- cenere.
E. < lat. volg. cinisia > it. cinigia cenere calda mescolata con brace. sp. ceniza cenere.

Šó! (pr. sció!; a. zá!)
- esclamazione per scacciare i polli.
E. < it. sciò (lat. ex hoc).

Šònd (s/p) (pr. sciònd)
- un pezzo che si aggiunge.
E. adatt. della parola it. "aggiunta" o "giunta" (ğ > š).

Šonğ (pr. sciònğ): aggiungere.
E. adatt. dell'it. giungere nel significato di aggiungere. it. dis. giangere.

Šott (pr. sciòtt)
- broda, acqua di cottura della pasta.
E. sost. costruito su š'ttá gettare ğ > š; la šott è ciò che s' šett si getta, come l'acqua di cottura. ar. shatt palude, zona paludosa.

Š'rkulá
- cercare.
P. es: àgghy š'rkulët p' tutt i vann: ho cercato dappertutto.
E. < lat. circulare circolare, girare attorno, percorrere in giro come fa chi appunto vuol cercare qualcosa + š raff.

Š'rkulët: cercato.

Š'rpá (a. aššuppá, šuppá, str'ppá)
- estirpare, sradicare.
E. < it. ant. scerpare svellere, strappare < lat. excerpere estrarre strappando.

Š'rpët (a. aššuppët): estirpato, sradicato.

Š'rptìgghy
- cianfrusaglie, miscuglio di cose di poco valore sparse qua e là.
E. < Š'rpá + suffisso -ghy spregiativo. lett. "scerpitiglie", cose estirpate e buttate via alla rinfusa.

Šuèrt (s/p) (pr. sciuèrt)
- donna trasandata che trascura la casa e la propria persona.
E. prob. < ted. schuh scarpa. Una donna che calza in particolare scarpe vecchie e grossolane. It. ciana donna volgare.

Šùgghy (s/p) (pr. sciùgghy)
- loglio (pianta infestante, "zizzania").
E. < it. ant. gioglio < lat. lolium (ğ > š, gli > ghy).

Šugghymènt (pr. sciugghymènt; a. sfrušš)
- diarrea.
E. < lett. "scioglimento" (di corpo).

Šukarìdd (u/i) (pr. sciukarìdd)
- giocattolo;
- un oggetto qualsiasi che attrae, stimola la fantasia e tiene impegnati a lungo i bambini nel gioco.
E. < dim. it. gioco, lett. "giocherello" per ğ > š, ll > dd.

Šumm (u/i) (pr. sciùmm)
- gobba;
- debito.
P. es: t' si mìss stu šumm! Hai contratto questo grosso debito!
E. < semitico shium-shimma-shiama-shiammà, specie di scialle che avvolto intorno al collo, lascia vedere dietro le spalle una protuberanza simile a gobba. Di qui il significato analogico. Ovvero corruzione dell'it. molto raro zemnbo (o zembuto) gobbo (o gibboso).

Šummèdd (pr. sciummèdd)
- giumella (quanto è contenuto nel cavo delle mani accostate insieme con le dita congiunte).
E. adatt. della corr. parola it. (ğ > š, ll > dd) < lat. medievale iumella < lat. gemella sottinteso manus mano gemella: quantità (di riso, di sale, ecc.) contenuta nel cavo delle due mani tenute insieme.

Šuppá (pr. sciuppá; a. aššuppá, š'rpá, str'ppá)
- sradicare.
E. verbo costruito sul sost. ceppo, "sceppare" con s privativa, tirare la pianta con il ceppo e le radici. Ovvero trasl. sp. chupar succhiare + s raff. tirare via un liquido.

Šuppët (pr. sciuppët): sradicato.

Šurtá (pr. sciurtá; a. aššurtá)
- dividere, separare (dal gregge).
E. < lat, exortare separare (per caduta di vocale iniziale, x > š, o > u e caduta di parte della desinenza re).

Šurtët (pr. sciurtët): diviso, separato (dal gregge).

Šušk (u/i)
- rametto sfrondato usato a mo' di frustino.
E. voce onomatopeica o prob. < serbo-croato šuškati frusciare.

Šuššá (pr. sciusciá)
- soffiare.
E. < voce onom. che imita il lieve sibilo del vento. serbo-croato šuštati sibilare. lat. sufflare soffiare.

Šuššët (pr. sciuscët): soffiato.

Šūv (u/i) (pr. sciuv)
- giogo.
E. < it. ant. giovo, per ğ > š.

ultimo aggiornamento: 05/2021

e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com

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