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Dizionario - M.


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Mačër (s/p)
- macìa (muro basso di recinzione costruito con pietre sovrapposte ad arte in genere senza l'ausilio di calce).
E. < it. dis. macera < lat. maceria muro a secco di cinta.

Màcchy (s/p)
- macchia;
- cespuglio, pianta bassa.

Mafòn (a. garzël, škaff)
- schiaffone.
P. es: s' non t' stà čìtt, t' škaff nu mafòn: se non stai zitto di do un ceffone.
E. sost. composto da mano + ceffone. Ovvero trasl. dell'it. dis. manfa (accr. manfone) bastone (mafòn quindi ceffone "della stessa violenza" di una bastonata).

Mafùn: al plurale.

Magàgn (s/p)
- difetto.

Magghyòk (u/i)
- grosso martello dall'asta corta e tozza.
E. < it. maglio; lett. "maglioccio", piccolo maglio. Ovvero incrocio di maglio + coccia (testa). lat. malleus. Zagghyòk.

Malàcqu' (s/p)
- medusa.
E < gr. malakòs molle o mollusco. Ovvero mala acqua "(portatrice di) acqua mala(ta)" che al tatto lascia irritazione sulla pelle.

Malòmbr (s/p)
- fantasma;
- persona che compare all'improvviso.

Mammá
- madre, mamma, mia madre.

Màm't: tua madre.

Mammalùk (s/p)
- buono a nulla.
E. < ar. mamaluk schiavi portati in Egitto dalla Turchia e dal Caucaso.

Mamòn
- ragazzo grande e grosso con modi infantili.
E. adatt. della parola it. mammone. sp. mamon poppante.

Mamùn: al plurale.

Man'čètt (u/i)
- organetto a bocca.
E. dim. dell'it. mantice, lett. "manticetto". Il mantice è la parte dell'organo più appariscente. In dialetto foggiano u mànt'č sta per organo.

Mandràcchy
- porcile, ricovero in cui si allevano i maiali;
- nel linguaggio marinaresco è il punto più interno e trascurato del porto o luogo dei rifiuti, dove scarica la fogna. A Napoli con tale termine veniva indicato un rione vicino al porto.
E. adatt. dell'it. mandracchio recinto, stalla < gr. mandra ovile; sp. mandra capanna.

Mang
- neanche, nemmeno.
E. < adatt. it. manco.

Mangmël!
- menomale!

Màng'n (pr. màngh'n)
- mangano. Macchina per sollevare pesi usata specialmente vicino al camino per spostare u Kakkavìdd;
- tavola per fare il formaggio con uno scolatoio per il siero.
E. < gr. manganon > lat. manganum ordigno, balestra.

Mannàgghy!
- maledizione! Usato nelle esclamazioni: mannàgghy a Škitt! o mannàgghy a Sambòn! ecc.
E. < adatt. della parola it. mannaggia (male n'aggia ne abbia male).

Mant (s/p) (a. mand)
- spessa e pesante coperta fatta a mano imbottita di lana grezza.
E. < it. manto.

Manyët
- combriccola, gruppetto di persone dappoco.
P. es: quidd sonn na manyët d' f'tìnt: quelli sono un gruppo di fetenti.
E. < it. manciata < mano.

Mappìn (s/p)
- straccio.
P. es: fa a mappìn: ridurre qualcuno a straccio (con percosse, aspro rimprovero, ecc.).
E. dim. lat. mappa straccio.

Maramé! (a. sanğattëy, uùzzu)
- esclamazione usata per sminuire un dato di fatto o un avvenimento.
P. es: maramé i sòl't ke teng! Non è poi vero che io abbia tanti soldi! t'ëy kadùt l'àcqu' 'ndérr: (in risposta, per sminuire) maramé! Ti è caduta l'acqua per terra! (in risposta, per sminuire l'accaduto) sì, ma solo alcune gocce, quasi niente.
E. < gr. meros parte < meiromai ottenere in divisione,da cui il senso dialettale per sminuire.

Maranğën (u/i)
- melanzana.

Mariùl (u/i)
- ladro, furfante.
E. < fr. mariol furbo, it. raro mariolo o mariuolo.

Mar'tá (a. 'nzurá)
- maritare, donna che sposa l'uomo (in opposizione all'uomo che prende moglie).

Mar'tët: donna sposata.

Mass
- impasto di farina e semola per la preparazione del pane o della pasta fatta in casa.
E. < gr. masoo impasto, sp. masa pasta.

Masuná (a. ammasuná)
- andare a dormire.
E. verbo costruito sul sost. lat. somnus sonno. Ammasuná.

Mašìy (s/p)
- fattura, malocchio.
E. < it. magìa per ğ > š.

Maš'yër: fattucchiera.

Maškatùr (s/p) (a. 'nz'rrìm)
- serratura.
E. vedi maškètt.

Maškètt (u/i)
- lucchetto.
E. < it. maschietto congegno di chiusura a maschio e femmina.

Mašòtt (s/p) (pr. masciòtt)
- formella, caciotta;
- pagnotta.
E. < contrazione it. "(for)maggiotta" (per ğ > š) piccola forma di formaggio.

Matakòn
- omaccione goffo e pesante.
P. es: mo vën u matakòn: sta arrivando un omaccione dal portamento goffo e pesante.
E. it. dis. mattacone mattacchione.

Matakùn: al plurale.

Matandët (s/p)
- guasto, marcio.
E. corruzione it. malandato, lett. "mandato a male".

Mataràzz (s/p)
- materasso.
E. < adatt. it. materazzo.

Matìzz
- pioggia improvvisa.

Mat'tët
- stranezze, bizzarrie.
P. es: non fa mat'tët: non fare stranezze/bizzarrie.
E. < it. matto. Lett. "mattettate", atti da matti. Mattùm.

Mattùm (s/p)
- idea strana o bizzarra.
P. es: t'né la mattùm 'nkëp: hai grilli/idee strane per la testa.
E. adatt. it. matto + suff. derivativo spreg. -urne.

Mayèll
- Maiella (montagna appenninica più vicina al Gargano; usata in esclamazioni per indicare impazienza o irritazione per un obiettivo più difficile da raggiungere del previsto).
P. es: mannàgghy a la Mayèll! Mannaggia alla Maiella!

Mazzakën (s/p) (a. sammùk, v'rdìk, zammùk, zagghyòk)
- grosso bastone;
- qualcosa o qualcuno particolarmente grande e grosso.
P. es: ëy fess e ke mazzakën! Caspita come è grande e grosso!
E. < it. mazza + cane: grosso bastone per colpire i cani.

Mazz e str'ppòn
- gioco di bambini.

'Mbakànd
- a vuoto.
E. < adatt. it. vacante.

'Mbasturá
- legare con pastoie.
E. adatt. dell'it. ant. impasturare, per impastoiare.

'Mbasturët: al plurale.

'Mbìzza-'mbìzz
- all'estrema punta, all'estremo margine di fossato o burrone.
E. 'Mb'zzá.

'Mbòdd (s/p)
- piccola ferita o foruncolo.
E. < lat. ampulla (per p > b, ll > dd) rigonfiamento simile a vescica.

'Mbònd
- in punta.
E. corruzione dell'it. in punta (per p > b, t > d).

'Mbònda-'mbond: proprio sulla punta.

'Mbòst
- quantitativo minimo di olive per una singola macinata.
E. trasl. della voce it. imposta, di cui il dialetto ha colto il senso dell'obbligatorietà propria del termine, ad indicare la misura minima "obbligatoria" di olive per la macinata, che altrimenti non è possibile eseguire.

'Mbrìkl (s/p)
- mora di rovo.
E. dim. it. mora (lat. morum mora, frutto del gelso), lett. "moricola". Finzione diacronica: moricola → `mrìkl → `mbrìkl. ted. imbeer lampone di bosco, cui assomiglia la mora di rovo.

'Mbr'nët (s/p)
- incinta.
E. < it. pregno gravido, lett. "impregnato" di cui la voce dialettale è corruzione.

'Mbruìdd
- morbillo.
E. adatt. della corr. parola it. per metatesi b con r. Lett. "imbroillo" (caduta di i iniziale e di o finale, o > u, ll > dd).

'Mbrùs (s/p)
- miope.
E. < adatt. it. ombroso.

'Mbrusá
- raggirare, turlupinare, fregare;
- prendere per i fondelli.
P. es: l'àgghy 'mbrusët: l'ho fregato.
E. < prefisso gr. proso davanti + in avversativo, a significare "di dietro". Di qui il verbo dialettale mbrusá nel senso di metterglielo "di dietro", in "quel posto".

'Mbrusët: raggirato, turlupinato, fregato; preso per i fondelli.

'Mbrut'lá
- mischiare, pasticciare, confondere;
- sporcare.
P. es: t' sì 'mbrut'lët? ti sei impasticciato/sporcato?

'Mbrut'lët: mischiato, pasticciato, confuso.

'Mbuzz'dùt (s/p)
- puzzolente (marcio).
P. es: quèdd ëy na pastròzza 'mbuzz'dùt: quella è una sporca puzzolente.
E. < adatt. it. puzzolente.

'Mb'zzá
- infilzare;
- infilare.
E. < adatt. it. infilzare.

'Mb'zzët: infilzato; infilato.

M’d’cìn
- medicina, medicamento, farmaco;
- candeggina.

Mën (s/p)
- mano.

Mēn!
- dai! Muoviti! Sbrigati! (esclamazione).

Mènn'l (s/p)
- mandorla.
E. adatt. dell'it. màndorla (nd > nn). sp. almendra. ted. mandel. it. dis. amandola.

Mëy
- mai.

Mezza skoll
- mezza cravatta.

M'gnarìl (s/p) (a. babb, karòff'l, 'nghyòn, 'nzalanùt, p'ngòn, p'sasèl, stòt'k, tapunër)
- sciocco, stupido.
P. es: me p'gghyët p' m'gnarìl: mi hai preso per uno stupido.
E. prob. < it. minorile, con significato traslato "minorato".

M'gnël (u/i)
- ballatoio, pianerottolo sulla scalinata esterna delle vecchie abitazioni.
E. < it. dis. mignano < lat. maenianum dal nome di C. Maenius che per primo introdusse l'accorgimento architettonico negli edifici intorno al Foro Romano + vignale < lat. vinea macchina da guerra romana montata su ruote con piattaforma posta in alto.

Min
- unità di misura per farina grano, ecc.
E. < it. emina < gr. hémina.

M'làzz
- schiuma che si forma sulle sostanze liquide fermentate.
E. < it. melassa < lat. volgare mellaceus mielaceo. fr. mélasse.

M'lènz
- persona che mangia lentamente e(/o) poco.

M'lògn (u/i)
- cinghiale.
E. < gr. melas > lat. meles > basso lat. melenus. La radice greco-latina significa nero, evid. con riferimento al colore del pelo prevalentemente nero dell'animale.

M'lòn (a. karùs, p'kùzz, skazzam'lòn, skazzètt, skuppët, tatam'lòn)
- melone;
- testa rapata, calva (a. karùs).

M'lùn: al plurale.

M'ná (a. allazzá)
- versare;
- lanciare.
P. es mìn'l: lancialo.
E. < trasl. it. menare, spingere, sospingere a forza. sp. manar scorrere.

M'nët: versato; lanciato.

M'nìn
- rabbia;
- agitazione.
P. es: m' vën na m'nìn: mi viene una rabbia; no m' fa m'n'ná: non farmi arrabbiare; m' song p'gghyët na m'n'nët: mi sono preso un'arrabbiatura.
E. < lat. minium minio (con ripetizione consonantica finale accentuativa): diventare rossi come il minio per lo stato di agitazione. Ovvero trasl. sp. menear dimenare. O più prob. < lat. veneno-are avvelenare.

M'n'ná: arrabbiarsi, agitarsi.
M'n'nët: arrabbiato, agitato.

M'nnùzz (s/p)
- tetta, mammella.
E. < trasl. dal portoghese menina = ragazza.

M'n'strá
- impiattare.
P. es: stëk M'n'strànn: sto impiattando; ë' m'n'strët? hai impiattato? agghya m'n'strá: devo impiattare.

M'n'strët: impiattato;
M'nìstr(!): impiatta(!);
M'n'strànn: impiattando.

M'ntòn
- mucchio.
E. < sp. monton mucchio, cumulo. Mùgghy. Ammundná.

M'ntùn: al plurale.

Mo
- ora, adesso.
E. abbreviazione lat. modo ora, per caduta di -do.

Mo-mo: proprio ora/adesso.

Mons'gnòr (a. p'šatùr, ruàgn)
- vaso grande per defecare (fig. scherzoso).
E. lett. "monsignore". Stando seduto sul vaso (il più delle volte posto su qualche gradino) ci si immagina avvolti da un'aureola d'importanza come, appunto, un monsignore seduto sul "trono". Ruàgn.

Montabbòriy
- confusione, disordine;
- oggetto ingombrante.
E. monte da cui proviene la bora, che porta disagio come una costruzione poco gradita perché affastellata.

Morg (pr. morgh)
- morchia.
E. < gr. amorgé da amergein estrarre. lat. volg. (a)murcula, dim. di amurca.

Mozzkafëv (s/p)
- bizzoca;
- ipocrita.

'Mpalës
- palese, alla vista.
E. corruzione della voce it. palese. lat. palam pubblicamente, apertamente.

Muččá (pr. mucciá; a. ammuččá)
- nascondere.
E. Ammuččá.

Muččët (s/p): nascosto.

Muč'diànd (s/p)
- seminatore di zizzania.
E. < it. omicidio, lett. "omicidiante" ad indicare chi, sparlando degli altri, aizza il prossimo al litigio, sino ad indurlo all'omicidio.

Muddìk (s/p)
- mollica.
E. adatt. della corr. voce italiana, per o > u, ll > dd e caduta della a finale.

Muddìkl (s/p)
- ombelico.
E. trasl. lat. molliculus (rnollis molle) ed adatt. fonetico per o > u e ll > dd. Finzione diacronica: molliculus → mulliculus → muddiculus → muddìkl. sp. melico ombelico.

Mùgghy (u/i)
- fagotto, involto.
E. < it. dis. mugghio (o muglio) < lat. moles massa voluminosa. serbo-croato mogilo tumulo.

Muk (a. farf)
- muco.

Muklùs (u/i): moccioso;
Muklòs (s/p): al femminile.

Muká
- marcire, guastarsi, irrancidire.
P. es: i mël so tutt mukët: le mele sono tutte marcite.
E. costruito sul sost. it. muco o mucco: lett. "mucare" diventare come muco.

Mukët: marcito, guastato, irrancidito.

Mukká (a. ammukká)
- rovesciare.
P. es: l'ëy mukkët: lo hai rovesciato.
E. Ammukká.

Mukkët: rovesciato.

Mulèdd (s/p)
- piccole mele gialle, bruttine ma tanto profumate.
E. < dim it. mela.

Munná (a. ammunná)
- sbucciare.
E. < it. mondare privare della buccia (nd > nn).

Munnët (a. ammunnët): sbucciato.

Munnèzz
- immondizia.
E. adatt. della voce it. mondezza (nd > nn).

Munzyuná
- nominare.
E. < it. dotto menzionare < lat. mentionem facere.

Munzyunët: nominato.

Mūp
- stordito, istupidito, scemo.
E. < it. muto silenzioso ovvero < gr. boōpis "dall'occhio di bue". *Ammuplí.

Murèsk (s/p)
- qualità di pesca con pelle liscia e lucida la cui pianta è d'importazione dall'oriente.
E. < it. "moresca" (dei Mori).

Murëš (u/i)
- bacìo, pascolo delle pecore all'ombra.
E. lett. "moreggio" < meriggio, per ğ > š. Murìtk.

Murğ (s/p)
- roccia.
E. < lat. murex-icis roccia o anche sassi acuti di roccia. Laziale murgio sasso.

Murganët (u/i)
- melograno.
E. adatt. della voce it. rara melogranato melograno.

Murìtk (u/i)
- bacìo, luogo che durante il giorno è perlopiù all'ombra.
E. < lat. moror-ari giungere in ritardo (del sole). Contrario: sulàgn, murëš.

Murtèdd (s/p)
- frutti neri del mirto, pianta mediterranea molto diffusa.
E. dim. lat. mirtus mirto.

Murtèl (u/i)
- mortaio.
E. < lat. rnartulus (dim. di marcus) martello.

Muss'lukkètt (s/p)
- goloso;
- avido.
E. < it. muso (traslato per bocca) + lecchetto (da leccare). lett. "musolecchetto".

Mustàrd (s/p)
- marmellata o vin cotto di uva.
E. < prov. mostarda < lat. mustum mosto, vino dolce non fermentato.

Mustàzz
- baffi.
E. < it. mustacchio (it. dis. mostaccio). fr. moustache.

Mustazzùl (u/i)
- taralli o biscotti di colore scuro impastati con il vin cotto (mustàrd).
E. adatt. it. mostaccioli, per cci > zz.

Mustrèdd (s/p)
- federa.
E. < it. mostrare (sp. mostrar, da cui mostrador insegna, mostra). lett. "mostrella" (per o > u, Il > dd) che fa bella mostra. La federa, di solito, è ricamata e colorata.

Mušìsk (pr. muscìsk)
- pelletica (pellecchia);
- carne di pecora o montone seccata e salata.
E. < moscio (carni mosce, avvizzite o secche) e adatt. dialettale in mušìsk sul modello it. ventre ventresca.

Mūt (u/i)
- imbuto. E. adatt. it. imbuto (raro embuto) per caduta della vocale iniziale, assimilazione di b > m e caduta della vocale finale;
- muto. E. < it. muto privo della parola.

Mutët
- cambio periodico della biancheria intima.
E. < it. mutare cambiarsi d'abito, da cui mutanda indumento che si cambia più spesso degli altri. Il dialetto adatta il p.p. di mutare.

Mutr'šá (pr. mutr'sciá)
- rotolarsi per terra nella polvere o nel fango.
E. verbo costruito su incrocio di mota fango + rovesciare (lat. parlato reversiare). Sincopato: mutr(ever)sià(re). Ovvero più prob. incrocio di mota + troscia (germ. trausjan cadere per terra) pozzanghera.

Mutr'šët (pr. mutr'scët): rotolato per terra.

Muzz (a. "a muzz")
- forfait, a spanne, vendere o comperare a lotti (senza pesare/misurare).
P. es: fa a muzz: fai a spanne.
E. < it. mozzare, troncare nel senso di separare a tocchi, a pezzi. It. dis. ammozzare fare cumuli (di grano, ecc.), senza né pesare né misurare.

Mùzz'k (u/i)
- morso.
E. corruzione it. morsicare.

Muzz'ká: mordere.
Muzz'kët: morsicato.

ultimo aggiornamento: 12/2021

e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com

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