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Dizionario - V.


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Il presente repertorio di voci dialettali presenta solo i termini che si discostano in modo significativo dall'italiano corrente, per sintassi, significato o interpretazioni.

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Consulta anche le pagine:
- Caratteristiche fono-morfo-sintattiche del dialetto viestano;
- Abbreviazioni.

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Vačìl (u/i)
- bacile.
E. adatt. della corr. voce it. per b > v e caduta della e finale.

Vadd (s/p)
- valle.
E. adatt. della corr. voce it. per ll > dd e caduta della e finale.

Valìy
- forza.
E. < lat. valere star bene, avere forza, vigore. sp. valìa valore.

Vammëč
- bambagia (ovatta).
E. adatt. della corr. voce it. per b iniziale in v, seconda b assimilata in m e ğ > č.

Vammër (s/p)
- ostetrica.
Nei registri di battesimo dal 1500 in qua si legge mammara: la corruzione di mammara in vammër (anziché in mammër) può avere un senso logico più che etimologico (m > v non fa parte infatti delle abitudini articolatorie del dialetto viestano). L'ostetrica "va a mër" va a mare a prendere i bambini (così veniva loro fatto credere). In un paese di mare in effetti i bambini non nascono sotto i cavoli o vengono portati dalla cicogna, ma arrivano dal mare con una nave speciale, presso la quale si reca l'ostetrica (la vammër) a comprarli per conto dei genitori.

Vampùgghy (u/i)
- truciolo.
E. < lett. "vampuglio", da vampa + uglio (gli > ghy) suffisso con valore collettivo; la caratteristica dei trucioli di legno è infatti di bruciare con rapida "vampa" a contatto con il fuoco.

Vandër (s/p)
- grembiule.
E. corruzione ant. fr. devantière gonnella aperta davanti per calvalcare. sp. devantal grembiule.

Vann (s/p)
- lato, parte, luogo (oggi usato quasi esclusivamente come luogo).
P. es: a n'ššùna vann: da nessuna parte.
E. adatt. della voce it. banda oggi usata raramente nel senso di lato o parte (per b > v, nd > nn). fr. bande lato < fr. ant. bende. germ. binde > ted. band margine, lato. Annatavànn.

Vannìn (s/p)
- puledro.
E. < it. dis. vannino < lat. volg. (hocg)uanninus di questo anno, ossia nato in questo anno.

Vapòr
- piroscafo, nave a vapore.
E. < it. vapore nel significato di piroscafo o nave a vapore.

Vapùr: al plurale.

Vard (s/p)
- sella, basto.
E. adatt. della corr. voce it. barda (per b > v). ar. barda'an. Svardá, Uardër.

Varr (s/p)
- stanga, barra mobile che si può asportare.
E. adatt. it. barra (b > v). lat. medievale bara bastone, leva, grossa stanga per sbarrare il portone, la porta o le finestre. sp. barra leva di ferro e vara verga.

Varròn
- chiavistello, barra per serrare.
E. accr. it. barra (b > v). fr. verrou catenaccio, chiavistello, paletto. Varr.

Varrùn: al plurale.

Varvakën (u/i)
- barbacane, muro di cinta fortificato.
E. < it. barbacane, per b > v. La voce italiana ha etimologia discussa. Dall'ar. b-al-bagàra "recinto delle vacche", in origine un recinto addossato alla muraglia principale, dove si custodiva il bestiame per il vettovagliamento.

Vastës (u/i)
- uomo di fatica, facchino.
E. < it. vastaso o bastagio facchino < gr. bastásios, da bastázein portare un carico.

Vasulët (u/i)
- basamento.
E. < it. basolata, da "basolo" (base) grossa lastra di pietra per pavimentazione stradale.

Vaš (s/p) (a. bakòng, baš, chyàtt, p'cùzz, zangètt)
- basso.
E. adatt. della corr. voce it. per b > v, ss > š.

Vavòs (s/p)
- bavosa (tipo di pesce).
E. adatt. della corr. voce italiana (b > v).

V'dìdd (a. v'ntrìnkl)
- visceri.
E. < lat. volg. botelli salsicce > it. budello e budella. V'dìdd appare adatt. di budella per b > v, ll > dd. Finzione diacronica: budella → vudella → v'delli → v'dilli> → v'dìdd.

V'd'kòs
- pianta rampicante.
E. lett. "villicosa" (ll > dd) abbondante di villi.

Vènč (a. vènğ)
- vincere.

Vëv
- bere. E. < lat. bibere, per b > v e caduta della desidenza -ere. It. dis. bevere;
- bava. E. < lat. parlato baba (voce infantile) bava; spreg. vavùs; accr. vavòn (i due fratelli autori ne sanno qualcosa!).

Vìv't (a. v'vùt): bevuto;
Vavòn:: bavone, bavoso;
Vavùs: bavoso;
Vavugghyëy: pioviggina.

Vičč (u/i)
- tacchino.
E. appare corruzione intenzionale del lat. volg. avica (oca) in avicia per distinguere "l'oca" dal "tacchino", portato in Europa dall'America settentrionale nel sec. XVI e perciò detto anche gallo d'India. Finzione diacronica: avica → avicia → viccia → vičč.

Vìnn'l (u/i)
- vincastro (bastoncello usato dai pastori per stimolare gli animali).
E. < lat. volg. vinnulus flessuoso, leggiadramente pieghevole, riferito a ramoscello.

Vist
- Vieste (nel dialetto parlato).
E. "Cenno storico sui toponimi e sull'etnogenia della costa garganica - Vieste.

V'kkòn
- boccone.

V'kkùn: al plurale.

V'mòn (s/p)
- lumaca.
E. lett. "vom(ic)one" dall'it. dis. vòmere vomicare e raro vomìre vomitare, con allusione alla bava vomitata dalla lumaca. Lat. vomére vomitare.

Vum'nčìdd: lumaca piccola.

V'nàzz
- vinaccia.
E. adatt. della corr. voce italiana, per cci > zz.

V'ntrìnkl (a. v'dìdd)
- visceri.
E. < lat. ventricula, dim. di venter ventre, che stanno nel ventre.

Vodd (s/p)
- buca o depressione del fondale marino, nelle cui vicinanze si producono correnti discensionali, per cui chi vi incappa rischia di annegare.
E. < trasl. it. polla (dis. bolla < lat. bulla per b > v e ll > dd) vena d'acqua sorgiva.

Võk (s/p)
- bollicina, pustola.
E. da una base bottia gonfiore risalente ad un tema "bokko-" corpo rotondo (b > v).

Vòk (s/p)
- bocca.

Vòkk'l (s/p)
- chioccia.
E. < lat. vocula (dim. di vox per la vocina stridula e rauca della gallina che cova). Il termine appare quindi d'origine onom. Ovvero da it. dis. vocolo o avocolo < lat. aboculus senza occhi, in quanto la chioccia cova ad occhi chiusi.

Voltavìnt (s/p)
- girandola;
- voltagabbana.
E. termine composto da voltare + vento che si volta dove spira il vento.

Vost (s/p)
- zucca svuotata e seccata adoperata come contenitore (soprattutto di sale).
P. es: damm la vost du sël: dammi il contenitore del sale.
E. < fr. ant. boîste (b > v) scatola di legno di bosso > fr. boîte scatola. lat. volg. buxis, basso lat. buxeum legno di bosso. ted. büchse scatola, inglese box scatola, contenitore, garage.

Võv (u/i)
- bue.
E. adatt. della voce it. bove (per b > v) < lat. bos-bovis bue.

Vrašìr (u/i)
- braciere.

Vrazz (u/i)
- braccio.
E. adatt. della corr. voce italiana, per b > v, cci > zz. sp. brazo.

V'rdìk (s/p) (a. mazzakën, sammùk, zagghyòk, zammùk)
- bastonata, vergata.
P. es: ass'ndá na v'rdìk: colpire violentemente con una verga o bastone.
E. < it. verduco stecco quadrangolare < sp. verdugo virgulto < lat. virgultus e virgola ramoscello. Le voci contengono l'agg. lat. viridis verde.

V'rğùl (s/p) (pr. v'rgiùl)
- mattone ricavato dall'impasto di malta o cemento e sassolini di fiume o marmo frammentato.
E. < it. breccia + suff. -olo < got. brekan > ted. brechen rompere. fr. brèche brecciolina.

Vrìčč
- sassi frantumati, ghiaia.
E. adatt. it. breccia, per b > v. V'rğùl.

V'rmkòkk (s/p)
- albicocca.
E. parola composta dal lat. vermiculum + coccus (vermiglio + ovolo); l'albicocca sembra un ovolo color vermiglio.

V'rmnët (s/p)
- forte spavento.
P. es: me fatt pigghyá na v'rmnët: mi hai fatto prendere un forte spavento.
E. prob. < it. dis. verminara (da it. dis. vermine verme) lucertola che, per il suo corpo tigrato ed orrido aspetto, incuteva spavento soprattutto ai bambini. In dialetto napoletano verminara significa spavento. Ma nel dialetto viestano il termine lett. "verminata" evocherebbe un "farsi venire i vermi", "essere tutto un vermicolare della persona" per lo spavento. Ovvero spaventarsi molto per aver visto qualcosa "pieno zeppo di vermi".

V'rrìt
- stretta, atto di stringere, aiutandosi con un pezzo di legno.
P. es: la salm i lev'n s'ëy all'ntët, dall na v'rrìt: il carico di legna si è allentato, dagli una stretta.
Se un carico non è stato legato strettamente, si prende un robusto stecco di legno, lo si infila nella corda e lo si fa girare. Ogni v'rrìt corrisponde ad una stretta.
E. < it. dis. verretta spiedo < lat. verutum spiedo.

Vr'šàlt (s/p) (pr. vr'sciàlt)
- sciatto.
E. adatt. dell'it. dis. brescialda o bresciolda (b > v, d > t) femminetta sciatta, di poco onore.

Vrùkk'l (s/p)
- broccolo.
E. adatt. della corr. voce italiana, per b > v, prima o > u e caduta delle restanti vocali.

Vrùš'l (u/i)
- orzaiolo, foruncolo che cresce vicino all'occhio.
E. < it. dis. briciòlo (b > v, c > š) pustola, bolliciattola. Kr'šùl.

Vr'vògn
- vergogna.
E. corruzione della corr. voce it. (lat. verecundāri), con deformazione fonetica della prima g > v.

Vr'vugná: vergognarsi;
Vr'vugnët: vergognato.

V'rzèll (s/p)
- piccola sbarra o spranga di ferro.
E. corruzione it. vergella piccola bacchetta quadra di ferro.

V'sàzz (s/p)
- bisaccia.
E. adatt. della corr. voce italiana, per b > v, cci > zz.

V'st'sën (s/p)
- viestano.
E. "Cenno storico sui toponimi e sull'etnogenia della costa garganica - Vieste.

V'trën
- scarlattina. La malattia provoca sul corpo macchioline rosse che rendono la pelle ruvida come carta vetro, da qui il termine dialettale.

V'tryá
- darsi una mossa, muoversi.
E. il verbo appare costruito sulla loc. lat. viae (se) dare, mettersi in cammino ovvero vitae trahere rianimare ovvero sulla loc. fr. vite vite più svelto, più veloce, più in fretta.

V'tryët: essersi dato una mossa, mosso.

V'ttòn
- bottone.

V'ttùn: al plurale.

Vučìdd (s/p)
- uccello.
E. < lat. volg. avicellus, dim. di avis uccello.

Vukël (u/i)
- boccale.
E. < sp. bocal boccale (b > v). Bukkàčč.

Vukklër
- pappagorgia.
E. < it. bocca + collare, lett. "boccocollare" collare alto sino sotto la bocca (b > v).

Vulànz (s/p)
- bilancia.

Vulìš (s/p)
- neo (della pelle);
- voglia (desiderio).
P. es: teng nu vulìš: ho una voglia/neo; i vulìš d' la fèmm'na prën: le voglie della donna incinta..
E. < it. volere (lat. parlato volere) desiderare intensamente, lett. "voligio" (ğ > š).

Vulìv (s/p)
- oliva.

Vùm'k
- smorfie, smancerie, boccacce.
P. es: non fačènn vùm'k: non fare smorfie.
E. < vum'ká vomitare: chi vomita contorce il viso per il dolore o lo sforzo, quindi fa smorfie.

Vum'ká
- vomitare.
E. < it. dis. vomicare o bomicare.

Vùng'l (u/i) (pr. vùngh'l)
- fave tenere (ancora nel baccello), baccello in generale.
E. < lat. vinculum legame, ciò che tiene insieme, riferito al baccello. Ovvero traslato dell'it. vongola (lat. Ven(us) Gal(lina) tipo di vongola). Finzione diacronica: vinculum → vinclum → vunclum → vunglum → vùng'l.

Vurdèzz (a. aggràšš)
- abbondanza.
P. es: t' lamìnt d' la vurdèzz: ti lamenti dell'abbondanza.
E. < it. ubertà, quindi lett. "ubertezza" per metatesi di ub > bu, b > v, t > d.

Vurdìdd
- confusione, disordine, chiasso (riferiti a uno spazio/ambiente all'aperto o al chiuso);
- sporco (riferito a uno spazio/ambiente all'aperto o al chiuso).

Vuttá
- spingere.
E. < it. dis. bottare spingere (b > v) < fr. ant. boter spingere.

Vuttët: spinto.

Vùzz'l (u/i)
- protuberanza, bernoccolo, gonfiore.
E. < it. bozza e boccia enfiatura + suff. -olo, nel significato di bolla, pustola. ted. butzen torsolo.

ultimo aggiornamento: 03/2021

e-mail: franco.frascolla(at)gmail.com

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